DEDICATO A MIO FIGLIO RICCARDO IN PRIMA LINEA CON IL COVID
IN PRIMA LINEA CON IL COVID.
DEDICATO A MIO FIGLIO RICCARDO IN PRIMA LINEA CON IL COVID.
Poco più di un’anno dall’arrivo del maledetto virus rivedere l’immagine di mio figlio Riccardo classe 1993 con questa bardatura mi fa rabbrividire.
Soprattutto il sapere che è come se fossimo ripartiti da zero, come se il covid fosse un’altra entità, un altro virus. Non ho nemmeno più la capacità di unire un discorso tanto sono state stressate le parole a cui appartengono questa letteratura. E’ come se avessimo esaurito la speranza che da sempre è quella che ci regge nel momento delle tragedie umane. E’ come se domani è un altro giorno non arrivasse mai da questa notte davvero infinita..
Raccolgo le parole di Fiorello dedicate alla sua giovane figlia quattordicenne, quando lui dice che sente un dolore dentro. L’adolescenza è un tempo che non torna mai più ed è questa la tragedia dei nostri giovani ai quali il covid ha sottratto una parte della linfa della loro vita.
Da adulto sò che certamente tutto questo finirà ma non chiedetemi quando…