Squillace Donazione materiale bibliografico Diocesi 2017
Squillace Donazione materiale
bibliografico Diocesi 2017
nella festa in onore di Sant’Agazio, Patrono della città
SQUILLACE – Mercoledì 3 Maggio 2017 L’archivio e Biblioteca Diocesana di Squillace ha
ricevuto in donazione dal Sig. Strongoli Giuseppe di Parma una copia della ricerca “Genealogia Famiglia Strongoli” svolta anche in questo archivio, una ricostruzione storica dell’albero genealogico di famiglia dal 1300 a oggi, con foto e documenti dati dai discendenti e trovati con pazienza cercando in tanti archivi in italia ed Estero. 15 Anni di lavoro per ricostruire la storia di famiglia, gli spostamenti effettuati nel tempo e le storie personali che hanno lasciato traccia, uno studio fatto a beneficio della cultura e delle generazioni future. L’origine più lontana ci colloca, per ora, in Montisleonis, siamo tra 1550 e 1610. Una famiglia decisamente benestante, con possedimenti di case e terreni. Il cognome era Strongile, Marino il nome, capo famiglia con quattro figli Cesare Stronguolo, Matteo Strongili, Antonino Strongolou e Dianora Strongoli. Dopo questa generazione il cognome si trasformò in Strongoli. Strongoli Marino faceva parte de “Li Signori” votavano il Sindaco dei Civili, che prima del 1594 era anche nobile. Dai capitoli del Nuovo Governo di A.Bisogni-pag.39-40e41 Capitolo XXI del 1594. Fratello di Marino è Don Alfonso G. Strongoli parroco della chiesa San Michele in Monte Leone 1593. Altra presenza, Sig.ra Preziosa Strongile, moglie di Sorbilli, Nunziato Sorbilli, il figlio, in quel periodo storico erano “Signori” in Monteleone. Questa famiglia lascio tutti i beni ad un convento. Benefattori del Monastero di S. Francesco di Paola. Strongoli Cesare di Marino sposa Francesca Farnese. Loro vivevano a Napoli in via dell’Avvocata. Suo figlio divenne Frate Strongoli Giuseppe vedi” I Somaschi Di Catholic Church. Pope(1644-1655:InnocentX) pag.119.e autority List Chierici regolari Somaschi, nel 1686 a Squillace vi era Domenico Strongoli (pignataro), vedi libro dei ceramisti di Squillace da lui nel 1730 Strongoli Agazio(Pignataro) sposa Caterina Curcio, nel 1736 nascono Fedele (fajenzaro) e Pasquale Strongoli, tutti benestanti con proprietà terriere e lavoranti nelle ceramiche e terre cotte.(Archivio di
Stato di Napoli –Catasto Onciario-distretto di Squillace anno 1756-fs n.6431). Il terremoto del 1783 fu la più grande catastrofe che colpì l’Italia Meridionale, dopo questo periodo entriamo nel 1800, vi era una connessione tra Squillace e Mongiana, un rapporto di proprietà, commercio e lavoro. Nel 1800 le miniere di Mongiana passarono nelle mani dell’esercito, le strade erano mulatiere e il paese di Mongiana cominciò a prendere forma dalle costruzioni delle baracche dei trasportatori che con i loro muli trasportavano il materiale ferroso, ogniuno di loro da contratto doveva avere due muli e per riposare gli fu concesso di costruire l’alloggio. Qui troviamo Strongoli Fedele Militare alle Ferriere, Giuseppe Strongoli contabile sempre per l’esercito, Vincenzo Strongoli Guardia boschi. A Squillace invece sono rimasti Giuseppe Strongoli materassaio e Strongoli Pasquale manovale. Dal 1800 1890 si susseguono parecchi cambiamenti storici, dai Borboni al Periodo Napoleonico e all’avvento di Garibaldi, le famiglie di Squillace rimangono nel territorio e coprono anche cariche pubbliche. Le famiglie che risiedevano a Mongiana emigrano, il ramo di Strongoli Fedele verso Pizzo Calabro (erano fabbri ferrai) e dopo in Brasile per finire in Argentina dove ancor oggi risiedono le discendenze, da suo figlio Giuseppe tutta la discendenza di Strongoli Onofrio di Centrache è ora negli stati uniti d’America. Il ramo di Vincenzo verso Fabrizia(murarori) ora tra Italia e Germania e di Bovalino (Fabbri e stagnini), in Egitto, Grecia e Italia. Il ramo di Giuseppe si è sviluppato in Brasile da Leopoldo Strongoli dove tutt’ora vi sono i discendenti. Squillace Donazione materiale bibliografico Diocesi 2017
Dott.sa Benedetta Trapasso Archivio Diocesano di Squillace, ci ha aiutato molto, consigliando
i metodi di ricerca possibili tra le documentazioni dell’archivio, un archivio storico di gran valore, assieme a mia moglie Lattuca Mariuccia, valida collaboratrice, siamo andati 4 volte in questo archivio, notando i miglioramenti fatti nel tempo nella gestione delle documentazione, ma anche del luogo ora nella sede nuova posta a lato della cattedrale. La Dottoressa Trapasso si è impegnata molto per la riuscita dell’ evento del sabato 6 Maggio 2017, ha organizzato con eccellenza l’incontro fatto col canonico Don Emidio Commodaro al quale erano presenti i nomi più illustri del paese tra cui l’Onorevole Guido Rhodio, il sindaco Pasquale Muccari , Mons. Giuseppe Megna e Strongoli Giuseppe ricercatore storico.
Servizio di Carmela Commodaro
SQUILLACE – Sabato 6 maggio 2017 alle ore 18,30 presso l’archivio biblioteca diocesano di Squillace inaugurazione della prestigiosa donazione di materiale bibliografico e documentario fatta dal canonico Don Emidio Commodaro all’archivio. Don Emidio ci ha parlato di come l’uomo ha cercato di misurare il tempo, degli errori fatti per calcolare una giusta datazione di fatti, ma anche e sopratutto tra le sue frasi si ripeteva il concetto di fare per gli altri, per i prossimi a cui può servire il tuo sapere, non per pochi ma per tutti, più volte ripetuto anche battendo i pugni sul tavolo, Emidio un personaggio carismatico, che interpreta le sue parole con accenti, con manualità in termini valevoli sul piano conoscitivo e pratico, per chiarire in termini benevoli il significato delle parole e dei sentimenti da lui espressi. Un elogio da lui fatto alla dott.sa Trapasso per aver organizzato con pochi aiuti l’evento, ha portato ad un sentito applauso da parte di tutti gli spettatori. Ha poi terminato il Mons. Vincenzo Bertolone dell’Arcidiocesi di Catanzaro e Squillace.