Semplicemente donne! Anna M. Chiapparo
Semplicemente donne! Anna M. Chiapparo
La scrissi qualche anno fa, ma la penso sempre cosí…
Non ho mai festeggiato la cosiddetta “festa della donna” né mai ne ho
sentito il bisogno, a dir la verità. Ricordo che ne sentii parlare veramente durante le superiori quando una supplente, conclamata femminista, a noi ragazze riempì la testa di tante cose che nemmeno ricordo più. Forse fu l’unica volta che in un certo qual modo festeggiai, perchè ci chiese di scrivere delle poesie e di recitarle poi in palestra dove facemmo una specie di riunione/dibattito. Le solite solfe sull’emancipazione femminile, il rispetto ecc…e rami di mimose per tutte, razziate in qualche orto da qualche giovanotto incaricato. Timida per natura, non volevo scrivere nulla, né partecipare, ma qualcosa la feci pur’io, spinta dalle compagne e dalla prof, solo che le cose imposte, quasi sempre diventano motivo di rifiuto o disgusto e proprio da allora, forse, cominciai a non amare questa pseudo-festa.
Parlare di emancipazione femminile a ragazze di provincia chiuse in una vita casa-scuola-chiesa, a quei tempi (erano gli anni 80), era abbastanza rivoluzionario perchè la prof in questione era del paese, di buona famiglia di commercianti, che aveva avuto la possibilità di viaggiare, di studiare, e comunque evadere dal paese ancora ancorato a vecchie tradizioni e, non si era sposata. In poche parole, ci incantò con le sue idee e i suoi racconti ed era normale che tutte sognassimo una vita diversa fuori da quelle quattro strade, ma questo, prima o poi, sarebbe accaduto, credo, anche senza la sua supplenza. Rimase poco tra noi e sinceramente non so se le sue idee abbiano avuto seguito in qualcuna. Sicuramente sì, perchè molte sono partite, emigrate, chi per studio chi per inseguire un sogno di vita diversa. Io non ci riuscii e rimasi ancorata alle vecchie tradizioni…purtroppo…o per fortuna, chissà. Certo, i rimpianti sono tanti, ma allo stesso tempo continuo a farmi male con la tiritera che “nulla accade per caso e che tutto va come deve andare”…sarà…
Certo, ora non voglio far passare il paesello d’origine come un paesello totalmente arretrato e chiuso, ma molti mali della società credo siano dovuti proprio all’ambiente e alla società stessa che ci vede crescere. E’ lì che si forgia il carattere ed è da lì che trai nutrimento per l’avvenire, diventando forte o meno. I valori morali non li costruisce nessuno. Mi piace pensare che svolazzino poeticamente per l’aria e sta a noi coglierli, nutrircene e custodirli per farli poi fruttare a nostro interesse. Se non fruttano e si ritorcono contro di noi, vuol dire che qualcosa è andato storto ed avviene come un senso di ribellione che ci porta controcorrente…ma questa è un’altra storia…
Da che mondo è mondo, o perlomeno da quando è nata la moda di festeggiare la donna l’8 marzo, col mitico simbolo del rametto di mimosa che se è regalato dagli uomini è ancor meglio (ndr), le più usano concedersi questo giorno da passare con le amiche, da dedicare a se stesse ecc. insomma divertendosi o rilassandosi come più piace, ma da quando sono su fb ho notato un notevole cambiamento di rotta. Facebook lo sappiamo tutti che un po’ (troppo) docet, ed allora se si alza una la mattina e dice che l’8 marzo non è più festa della donna, ma “La giornata internazionale della donna”, è così. Se dice che non si debbono regalare mimose, è così; se dice che non è una festa, ma una commemorazione di defunte morte per un incendio in una fabbrica, è così; se dice che si deve andare a guardare uno spogliarello di bellimbusti, corrono tutte a farlo altrimenti non si è “in”; ( che poi, questa dello spogliarello è cosí insulsa. Sbavare dietro uno che si spoglia per denaro svendendo il suo corpo e magari prende pure in giro…mah)… se si sveglia un’altra e dice che ormai è fuori moda e non si usa più, anche per salvaguardare la propria dignità, si fa così. C’è poi chi è arrivata persino a rinnegare quel povero, innocente rametto di mimosa… guarda un po’, hanno scoperto che è un fiore che puzza e non è più piacevole! Meglio le rose rosse…c’è una parte di mondo femminile/femminista che non sono ancora riuscita, mio malgrado, a capire cosa intendano per parità di diritti e di lavoro…sarò antipatica ed ottusa, ma molte donne storcono il naso se le mandi a lavorare in campagna, o a far le pulizie, o le badanti… Questi lavoretti umili, lasciamoli agli extracomunitari, che è meglio! Oggi vanno di moda le quote rosa…vuoi mettere? Un bel posto in parlamento o negli alti scranni è meglio. Aivoglia a festeggiare con stipendi simili..altro che badante! Le veline, poi, non ne parliamo… è arrivata la parità anche nell’esercito e via dicendo…Siamo tutte più contente!
Per fortuna ci sono le donne che “sanno accontentarsi”, quelle senza grilli per la testa che non capiscono nulla di quote rosa e si limitano ad alzarsi presto al mattino e mandare avanti famiglia e lavoro, quando ce l’hanno. Donne operaie che lavorano di notte in fabbriche, ospedali, case di cura per anziani, spazzine, anzi “operatrici ecologiche” e donne delle pulizie che lavorano quando gli altri smontano e tornano a casa…e molte altre ancora. Sono quelle donne che magari andranno anche a festeggiare, perchè no? Ma sono donne, semplicemente donne. Sono mamme, mogli, amiche, sono eroine che mettono a repentaglio la loro vita per salvare un figlio. Sono donne piene di rughe regalate dal tempo e dalla vita, che dimostrano più degli anni che hanno… Sono donne disabili che lottano giorno per giorno, che tengono testa a compagni violenti, che studiano per migliorarsi, che piangono figli uccisi, che hanno dedicato la vita al prossimo…suore, missionarie che operano in paesi di guerra e del terzo mondo, donne del terzo mondo, considerate ancora oggetti di proprietà del marito e delle famiglie a cui hanno tarpato le ali e i sogni fin dalla nascita. Sono donne, spose/bambine/macchine per far figli e nulla più… semplicemente donne! Semplicemente donne! Anna M. Chiapparo
E se festa dev’essere a loro quest’anno va il mio pensiero.
Auguri donne!
(Anna M. Chiapparo) Poetessa diritti riservati in foto donne di Melissa (KR) anni 50