Brenno Benatti non solo un artista!
Brenno Benatti non solo un artista!
L’Ottagono Spazio Espositivo dal 6 al 29 gennaio 2017
Il mio Novecento
“Quel ragazzo è da tener d’occhio” a dirlo niente pò pò di meno che il grande regista italiano
Cesare Zavattini. E’ questa forse la miglior credenziale per un uomo reggianissimo che ha visto premiata la sua estrema passione nell’interpretare l’arte del “Naifs”? No, non è solo questa la sua credenziale, sono infatti le sue grandi opere a rappresentare perfettamente quell’anima padana ricca di storia popolare fatta innanzitutto dal duro lavoro popolare. Così come i suoi quadri che sono la risultante, sì della sua anima, ma anche la sua estrema meticolosità, la sua passione a dettagliare fin al più piccolo elemento al fine non solo di allietare le emozioni umane ma anche di essere reale testimone del suo tempo.
Davvero un grande grazie da parte della nostra comunità bibbianese che ha potuto godere della sua presenza presso la Galleria di arte contemporanea “L’Ottagono” che davvero ha voluto aprire il nuovo anno con un artista di grande spessore ma anche di enorme umiltà, quella propria dei pittori della bassa reggiana che sono stati educati dal grande saggio “Mister Po” che
con la sua grande pacatezza ha insegnato a tanti il sentimento dell’umiltà. A confermare senza sé e senza ma oggi a Bibbiano c’erano tutti da Marco Cagnolati, ad Angelo Leidi ma anche il rappresentante della Pro Loco del comune di Guastalla che all’unisono hanno dipinto l’anima del Brenno…Insomma davvero più che una grande mostra ci siamo sentiti uniti come in una grande famiglia, gente di casa nostra. Anche il Sindaco Andrea Carletti ha voluto cogliere queste peculiarità popolari che fanno tanto bene al nostro cuore. Sì, un cuore che batte, caldo e con voglia di fare delle cose belle e buone a contrasto di questi tempi bui e freddi. Che dirvi di più…Io c’ero! Brenno Benatti non solo un artista!
Giangiacomo Papotti
La galleria L’ Ottagono ospita “Il mio novecento”, mostra personale di Benatti, artista che si muove nella sfera delle emozioni profonde con uno stile pittorico Naif strettamente legato alla Padania, sua terra d’ origine. Attraverso le sue opere racconta il suo mondo interiore pieno di fascino.
orario: Sabato e Domenica ore 10-12.30 e 16-19
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 6 gennaio 2017. ore 17
autori: Brenno Benatti GUASTALLA RE e-mail: brennobenatti@libero.it
genere: arte contemporanea, personale
comunicato stampa
La galleria comunale d’ Arte contemporanea L’Ottagono di Bibbiano (RE) ospita, dal 6 al 29 Gennaio “Il mio novecento”, la personale del pittore reggiano Brenno Benatti, a cura di Silvio Panini, promossa dal Comune di Bibbiano e presentata dal curatore Panini con interventi di Marco Cagnolati, Angelo Leidi e Daniela Aliu. Brenno Benatti è nato a Guastalla (Reggio Emilia) ove risiede e lavora. Il pittore si muove nella sfera delle emozioni profonde, mai violente,
è sensibilissimo. La fantasia è una virtù, attraverso le sue opere vi racconterà delle cose straordinarie facendovi partecipare alle visioni del suo mondo interiore che sono sempre strane e piene di fascino. Benatti è l’ unico pittore Naif insignito della Medaglia d’ oro del Presidente della Repubblica 1985. Ha costellato la sua carriera di successi ottenuti in tante mostre in Italia e all’ estero. Le sue opere sono state viste ed apprezzate ovunque, a Milano come a Bologna, a Bolzano come a Roma, Bari, Torino, Venezia, Cagliari, Genova, Latina, Caserta, Napoli, Palermo, Messina, Nuoro. Inoltre ha esposto a Parigi, Londra, Cairo, Praga, Bruxelles, Madrid, Grenoble, Marsiglia, New York, Strasburgo, Lusanne, St. Etienne, Lugano, Lione, Zurich, Malaga, Budapest e Barcellona. I suoi quadri sono ormai presso musei, gallerie, collezionisti e privati italiani ed esteri. Da non dimenticare le opere presenti presso i musei Vaticani ed al museo dei Naifs di Luzzara ecc. Benatti dedicò i suoi momenti liberi agli schizzi, ai primi abbozzi che l’ hanno portato gradualmente alla pittura Naif, per un’ inclinazione naturale. La sua calligrafia dall’ origine non è mutata, si è per così dire irrobustita, fatta adulta, senza mai perdere un briciolo di quella genuinità che è alla radice. Una delle caratteristiche più evidenti è quella di descrivere la Padania su fondali dal cielo terso azzurro o roseo dell’ alba, o spesso del tramonto quasi affocato. I suoi temi pur ricollegandosi a una realtà ambientale si sono diversificati, ispirati a certi sprazzi della letteratura, che egli ha saputo tradurre in memoria e freschezza con la scelta di cromatismi ben dosati.