Bibbiano morto l’imprenditore stimato GIOVANNI BRINI 

Non era difficile entrare nelle simpatie di Gianni, era sufficiente, si fa per dire, dimostrare una grande voglia di lavorare unita ad una grande passione impiegata verso il proprio lavoro. Se c’è una persona che poteva rappresentare la “reggianità” nuda e cruda era proprio lui. Il tutto però era immerso in un enorme umiltà verso il prossimo, indistintamente, sia fossero stati giovani o anziani, ricchi o poveri, l’importante era che dall’altra parte vi fosse una dimostrata onestà ed impegno, qualunque fosse il proprio ruolo, dall’operaio al grosso industriale. Parole di circostanza, piaggeria, enfasi? No, signori la pura verità e se infatti il “Gruppo Fortlan Di-Bi” è diventato nel tempo una grandissima realtà del mercato europeo è stato proprio grazie a quelle peculiarità sopra citate da parte di un immane gioco di squadra che fecero i quattro soci fondatori, negli anni 70’.

Giovanni Brini e suo fratello Franco, Delia Giacomo e suo fratello Naborre. La loro formula vincente è stata portare avanti nel tempo in modo puntuale e coinciso l’elemento della qualità ad ogni costo, anche rimettendoci nei guadagni, sempre e comunque qualità del prodotto. Ed infatti, e specialmente ancor oggi, non lasciatevi ingannare da facili promesse e successi clamorosi, perché essi si sciolgono come la neve al sole. E’ la passione unita alla fatica e ai sacrifici dedicati al proprio lavoro che crea la chiave del vero successo. Davvero un grande uomo prestato al mondo dell’industria che verrà ricordato non solo per la sua grandissime capacità manageriale ma anche perché al nostro territorio ha saputo donare serenità e benessere ai tanti nuclei famigliari ai quali ha dato certezza economica e prosperità.

Grazie Gianni, da un orgoglioso ex-dipendente della “Di-Bi”.

Giangiacomo Papotti