Grande generosità -Circolo Arci “Fabrizio Tosi”Piazzola 2015
E ancora un volta il
Circolo Arci Piazzola “Fabrizio Tosi”
si è distinto per la sua grande generosità e la sua voglia di essere presente in prima linea a favore di chi ha bisogno. E a ringraziare vivamente, questa volta, è il Dott. Fausto Nicolini Direttore Generale di Reggio nell’Emilia del Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna per l’offerta da destinarsi al Dipartimento di Cardiologia dell’Ospedale Franchini di Montecchio nell’Emilia per l’acquisto di macchinari medici. “E’ per noi “ ci dice Roberto Rizzardi Presidente dell’Arci di Piazzola di Bibbiano “motivo di grande orgoglio per tutti i nostri associati che vedono premiati tutti i loro sforzi ed il loro impegno ma anche le loro rinunce personali a favore del prossimo, a favore di chi ha bisogno. E per noi è quanto mai vero il motto “aggiungi un posto a tavola” visto che noi abbiamo proprio impegnato verso quella “tavola” tutti i nostri sforzi operativi creando così diverse opportunità gastronomiche, lasciatemelo dire, di grandissimo livello e la massiccia presenza è il riscontro delle ottime performance che siamo in grado di offrire”. Il circolo Arci nasce nel 2002 dalla volontà dei fondatori Loris Bottazzi, Binini Luigi, Livio Menozzi e di altri piazzolesi. Oggi vanta circa 250 soci e rispetto ai 50 di allora è certamente un successo che và consolidandosi nel tempo. L’intitolazione del circolo è legata al compianto socio Fabrizio Tosi che prematuramente scomparve a seguito ad un improvviso problema di salute e l’offerta al citato dipartimento di cardiologia non è casuale.Il circolo è molto attivo e durante l’anno predispone diversissime manifestazioni spesso unite ad espressioni dell’arte reggiana.Insomma una bellissima realtà di volontariato reggiano ritagliata all’interno di una piccolissima ma feconda comunità appartenente ad una frazione del comune di Bibbiano. La sede è posta in via Sant’Eufemia al fianco di una bellissima ma dimenticata chiesa ora sconsacrata risalente addirittura ai tempi di Matilde di Canossa.
Foto Loris Bottazzi e Roberto Rizzardi
Giangiacomo Papotti