Le notti movimentate di Parma dal 70

Questa è la Parma dei miei ricordi dai 16 anni in poi

Le notti movimentate di Parma dal 70

le mitiche discoteche del divertimento parmigiano

Le notti movimentate di Parma dal 70

Le notti movimentate di Parma dal 70

Inserisco questa foto dell’epoca perché qualcuno può riconoscere Pino Ricciardi il primo a sinistra, cameriere un po’ dappertutto nelle serate Parmensi  , Raffaele Doto, Alfio Calcagno, Vincenzo Pastorino, Miriami Bocchi, Bianca Cozzi e io il primo a destra.

Bei recordi: King, Astrolabio, Bogey, la Capannina, il Napoleon, Hasch club , e dopo il “Giardino d’Inverno” Il GIDI, poi Nabila, rimane solo l’”Only Woman” in via felice Cavallotti, altra sala in una laterale di via Cavour, Jean Curage di Lorenzo ,  erano in tre soci, Roberto(bob), Lorenzo (lollo) il bello, e Papa..?. Ci siamo divertiti molto, allora si faceva anche autostop, Si andava alle 2 del pomeriggio, si ballava lo shake e la prima disco dance.
Il king. È bruciato nel 73 o giù di lì Il primo dj del king, Robi Bonardi l’ultimo Luigi Rossi gestito da Carletto e Vittorio Greci erano fratelli, Manghi e Vasco al bar. Poi c era Pelo che stracciava i biglietti poi Pedor al mat, Nerino, il pavimento ballava a tempo – altro che sicurezza a metà del pomeriggio il pavimento era umido dal sudore. Molte ragazze hanno conosciuto i loro mariti li.
La Capannina N.1 era in via Rossini, e dopo quando è nata la nuova Capannina in via Cabassa, la vecchia la chiamarono Napoleon lì è iniziata la disco con Roby Bonardi. Con i miei amici dopo essere stati al Bogey, si andava da Adelmo , pizzeria in via Cairoli, ottima e profumata pizza.
Si andava a cenare alla trattoria Tribunale dei fratelli Trapassi, un ritrovo quasi giornaliero, la loro mamma in cucina con ottimi piatti nostrani,
era il periodo di Panciroli e sua moglie Anne Lore che hanno organizzato e gestito diversi locali di Parma, altro personaggio     “L’ Avv .Cocconcelli ” e suo figlio il Lallo che poi aprì Radio Emilia in via Zarotto sopra l’Astrolabio. Radio Emilia una delle prime radio private in Italia .

Non dimentico Dado Simonazzi e sua moglie, eclettico stravagante ma lungimirante nel suo essere, una sera dopo aver chiuso il Nabila, fece arrivare una corriera e li tutti i proprietari dei locali e lavoranti andarono a far colazione al

Le notti movimentate di Parma dal 70

Le notti movimentate di Parma dal 70 foto di Alfio Calcagno

Ventasso. Le notti dopo gli orari di chiusura non li racconto, rimangono nel privato di ogniuno di noi.

 Taro Taro. Nel 1972, quando venne inaugurato alle porte di Collecchio,  un locale cioè dove si potesse ballare e sentire i migliori cantanti nazionali. Il Jumbo, lungo la via Emilia tra Parma e Fidenza, inaugurato sempre nel 1972. Ricordiamo  ancora prima il Kiss a Corcagnano , si andava con la corriera da Piazza del Partigiano e da li anche alla sala capitol di Vicofertile.Non  dimentico il mercato musicale in piazza dietro al Partigiano nel bar dove si incontravano gli impresari per le orchestre il mercoledì mattino, l’anziano cameriere in giacca bianca che diceva”Maestri contadini”, il maestro più discusso Bragadini Fisarmonicista e il maestro Magnani,insegnante anche a domicilio.
 Inoltre devo ricordare:
 La cioccolata in tazza? Da Cantarelli, in via Garibaldi. Il panino col cotechino dalla Cesarina dietro l’orologio, la Pasqualina e la Carciofa da Pepen e il panino con pesto da Beppe Borgo Palmia
Questa è la Parma dei miei ricordi dai 16 anni in poi

SIAMO UNA GENERAZIONE CHE NON TORNERA’ MAI.

Le notti movimentate di Parma dal 70 foto di Alfio Calcagno

Una generazione che è andata a scuola a piedi . Una generazione che ha fatto i compiti da sola per uscire al più presto per giocare in strada. Una generazione che trascorreva tutto il tempo libero in strada con i propri Amici. Una generazione che giocava a nascondino quando era buio. Una generazione che collezionava carte sportive. Una generazione che ha trovato, raccolto, lavato e restituito bottiglie vuote al negozio di alimentari locale per 5 LIRE ciascuna, quindi ha acquistato una  barretta di cioccolato con i soldi. Una generazione che ha realizzato giocattoli di carta a mani nude. Una generazione che ha comprato album in vinile da suonare sui giradischi. Una generazione che ha raccolto foto e album di ritagli delle loro esperienze di vita da ragazzino. Una generazione che giocava a giochi da tavolo e a carte nei giorni di pioggia. Una generazione la cui TV si è spenta a mezzanotte dopo aver suonato l’inno nazionale. Una generazione che rideva sotto le coperte a letto così i genitori non sapevano che eravamo ancora svegli.

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PERSONAGGI CARATTERISTICI DELLA PARMA CHE FU: STOPÀJ 3° foto
Ettore Bonazzi detto Stopàj (1907-1965), a Parma è entrato nella leggenda per le sue battute improvvise e taglienti, la sua risata senza denti, le sue canzoni senza voce, i suoi pellegrinaggi da un’osteria all’altra erano conditi da una serie infinita di barzellette e sketches improvvisati sul marciapiede, nutrito di vino e ironia poteva andare avanti tutta la notte con canzoni, battute spiritose e risate sgangherate.
Enrico Maletti, nel suo sito Parma in dialetto, ricorda un episodio famosissimo.
Stopàj camminava a testa bassa perché cercava qualcosa che aveva perso. Un amico gli ha chiesto.
“Stopàj, hai perso qualcosa?”
“J’ho pèrs l’arloj”, rispose Stopàj.
“Dove l’hai perso?”
“L’ho pèrs la dardè”.
“Allora perché lo cerchi qui?”
“Al sérchi chi parchè l’andäva avanti”.
Giuseppe Mezzadri ricorda un’altra storia:
A Stopàj, ubriaco fradicio, cade il cappello.
“Ven su!”, dice al cappello, che però resta per terra.
“Ven su”, gli ripete, ma il cappello resta dov’è. Allora gli lancia le chiavi di casa e gli dice:
“To ‘l ciävi. Quand tsi stuff äd stär lì a t’gnirè in ca’ da ti”.

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Siamo gli “ex ragazzi di San Polo d’Enza”quei ragazzi che vagavano nel nostro comune