Maestri contadini-Cibo da condividere
Il progetto degli orti sociali è nato nel 1980 e sono circa 2000 nei comuni di Parma.
Gli orti di Parma
hanno un grande successo per i “nonni”. I cittadini possono fare richiesta al Comitato di Gestione e l’assegnazione viene effettuata da una commissione, tenendo conto dell’età, del nucleo famigliare e delle aree disponibili. Ognuno ha 50 metri di terreno coltivabile.
Il Comune di Parma aveva acquistato decine di migliaia di metri quadrati di terreno alla Crocetta, un’area periferica della città. Una parte di questo terreno era destinata all’ insediamento di un quartiere artigianale, un’altra – quella più estesa – era inutilizzata. Il comitato anziani del quartiere chiese alla circoscrizione l’uso di quel terreno per ricavarne degli orti da coltivare.Siamo nel 1980. Tommasini individua negli Orti Sociali, un’ottima idea.
Ora nel 2012/13 si sta espandendo in Europa l’idea degli orti collettivi. «Cibo da condividere», un piccolo orto di fronte alla porta di casa. Hanno cominciato a zappare nei giardinetti, nelle zone cintate delle scuole pubbliche. Nuovi legami sociali e cibo buono per tutti. Crisi economica? Pochi soldi? Se hai un pezzo di terra, anche piccolo, puoi aiutare te stesso e il tuo prossimo a mangiare. Come? Coltiva un orto e condividi i prodotti con i vicini. L’idea sta diffondendosi in Francia: il movimento che pianta legumi ed ortaggi, non nel cortile di casa, ma in luoghi pubblici accessibili a tutti si chiama Incroyables comestibles. Complici la comunicazione veloce via «facebook» e le nuove spinte alla solidarietà sociale messe in moto dalla crisi. Il primo movimento nato dall’ altra parte della Manica, in Gran Bretagna, nel 2008 e chiamato Food to share (cibo da condividere). (Città autosufficenti in frutta e verdura).
Un ottimo modo per coinvolgere gli anziani. Non più solitudine in casa. Ma nei giardini pubblici con zappe e vanghe.
Diceva un anziano barista, di un noto bar di piazza Garibaldi a Parma, dove al mercoledì e al sabato si incontravano musicisti e impresari: maestri contadini, chi ha un pezzo di terra cominci a coltivarlo.(dobbiamo riflettere?)