Modernità della Protezione Civile
DEL RIO MIRCO PROTAGONISTA A LIVELLO NAZIONALE
Modernità della Protezione Civile
DEL RIO MIRCO ANCORA PROTAGONISTA A LIVELLO NAZIONALE! Parlare oggi di modernità della Protezione Civile ci impone di volgere lo sguardo al passato perché è di lì che è passata la traccia dell’umano. Ebbene nel piccolo paese reggiano chiamato Brescello – quello per intenderci di Don Camillo e Peppone, vi è un piccolo ma florido museo in cui vi è ricordata in maniera viva quello che era stata allora la protezione civile quando il grande fiume Po gonfiava i propri muscoli. E allora non c’erano davvero tante motopompe idrauliche o torri fari ad illuminare gli scenari ma piccole lampade a petrolio bianche e sacchi di juta riempiti da tanti mani di quei volontari che s’intravedono nelle immagini. Per impreziosirle ancor di più abbiamo volutamente accostare una poesia dedicata alla Protezione Civile scritta da un grande poeta bibbianese Mirco Del Rio che è riuscito a rendere merito a quelle mani antiche. ALLA PROTEZIONE CIVILE Avvisaglie … nuvole canaglie con l’acqua alla gola. Giungono le mareggiate sul litorale, la vetta del monte inghiottita…scompare. Ora …tra il precipizio e la resa. II cuor non si consola. All’improvviso… I’ uomo e la donna che hai visto…ne ricordi ii sorriso, si vestono e partono nella notte fonda …no…loro…non hanno paura …dell’onda. Intenso si fa il respiro… nel mirar il loro coraggio, pronti al lungo viaggio… per soccorrere…per tendere una lunga… meravigliosa…mano dalla fine del mondo… alle estremità…Protezione Civile l’Italia plaude al vostro impegno al vostro onore. L’ltalia in voi intravede un raggio…che s’incunea tra i cirri ed i nembi. Da voi apprende…Il valore della solidarietà che spodesta l’indifferenza, nell’indecifrabile realtà.
Giangiacomo Papotti Volontario della “Val d’Enza Radiocomunicazioni”