Montecchio Emilia FIERA DI SAN MARCO 2015
Sembra davvero arrivata, in questo 2015, la tanto attesa primavera e con essa ritorna puntuale sabato 25 aprile, a Montecchio Emilia, la Fiera di San Marco con i suoi colori e le sue proposte che spaziano dal settore biologico, ai prodotti della terra fino alla botanica e ai fiori, senza dimenticare il tradizionale mercato di abbigliamento e oggettistica.Da venerdì 24 a domenica 26 aprile, per la gioia di tutti i bambini, saranno in funzione le giostre del Luna Park in piazza del Mercato nuovo. Sempre domenica 26 aprile, da segnalare anche il mercatino del riuso Robi Veci a cura de “La Vecchia Montecchio”. L’inaugurazione della fiera si svolgerà, come da tradizione, nella mattinata del 25 aprile alle ore 10, nei locali del Castello medievale, alla presenza delle autorità cittadine.Il Castello sarà poi aperto al pubblico con orario continuato e sarà possibile visitare le tre importanti mostre fotografiche, inserite nella prestigiosa rassegna Off di Fotografia Europea 2015, dedicate quest’anno in particolare alle celebrazioni del IX centenario della morte di Matilde di Canossa.
“Le vedette della Montagna”: mostra collettiva dei soci del Cinefotoclub di Montecchio, in Sala della Rocca
Nel nono centenario della morte di Matilde il Cinefotoclub ha scelto dal suo vasto e prezioso patrimonio d’immagini quelle più rappresentative dei Castelli che formavano la cinta difensiva e d’avvistamento del territorio matildico rievocando così gli eventi storici che hanno segnato indelebilmente il Medievo italiano.
“In cerca di coincidenze”: mostra fotografica di Marta Alberti, nel cortile interno
La mostra racconta di un viaggio in treno attraverso l’Europa: un viaggio fatto di coincidenze perse, coincidenze prese, coincidenze incredibili e coincidenze-e-basta. Un viaggio che è stato scoperta, riscoperta, stupore, bellezza, condivisione, unione, che è stato la fine, ma soprattutto l’inizio.
“Matilde: la gran contessa”: mostra fotografica di Lina Reverberi e Giuseppe Lusardi, nella Torre dei Gravi
Ancora oggi, ogni anno, nei luoghi della Valle dell’Enza che Matilde prediligeva, quella incoronazione, quelle feste popolari e quelle giostre dei cavalieri sono puntualmente ricordate e rievocate in manifestazioni che seguono fedelmente i racconti di Donizone, abate di Rossena dal 1090 e primo biografo della contessa.