Storia di Montechiarugolo – notizie

Già prima dell’anno Mille si parla di

Montechiarugolo nei documenti.

Musei Vaticani

Dal sito del comune di montechiarugolo

Sul terrazzo fluviale di origine quaternaria su cui sorge Montechiarugolo sono state ritrovate tracce di insediamenti umani risalenti all’epoca preistorica, riconducibili al periodo Paleolitico e Neolitico. L’età del Bronzo è caratterizzata – come in gran parte della Pianura Padana – dalla diffusione delle “terremare”, villaggi di capanne costruite su palafitte (in particolare nella frazione di Basilicanova). Alla fine della preistoria troviamo in queste terre le tribù liguri di cultura villanoviana, che verranno cacciate dall’avvento dei Romani, i cui primi insediamenti nella zona risalgono al 187 a.C. E’ molto probabile che il primo nucleo del paese di Montechiarugolo sia sorto in epoca alto-medioevale tra il 900 e il 950, in seguito ai disboscamenti fatti eseguire nella zona dai monaci agostiniani dell’Abbazia di S.Felicola. Risalgono al 1184 le prime testimonianze del toponimo Monticulus Rivulus, forma originaria dell’attuale Montechiarugolo.

ABBAZIA DI SANTA FELICOLA

Ricordata già dal 924 d.C. in documenti conservati all’Archivio di Stato di Parma, l’Abbazia di Santa Felicola fu eretta in priorato nel 1018, quando attorno al primo oratorio sorse il Monastero ad opera dei canonici regolari di S. Agostino. L’abbazia raggiunse la sua maggiore estensione attorno alla metà del sec. XII, possedendo terreni sino a S. Ilario e Montecchio, oltre la sponda dell’Enza. Forse a questo periodo risale l’edificazione, vicino al guado del torrente in corrispondenza del monastero, del cosiddetto Oratorio del Romito con annesso Ospizio.

Gli stati matildici, estesi da Mantova alla Toscana, dopo il 1106 inclusero anche Parma e il suo contado, fondando la loro forza su una struttura in Feudi, organizzata su una viabilità principale in direzione nord-sud, quindi proprio verso l’Appennino.

Il Castello di Montechiarugolo è situato al confine tra Parma e Reggio Emilia, sulle rive del torrente Enza. Domina il borgo e la valle dell’Enza un poderoso castello sorto nel 1406 per opera del Conte Torelli; nel 1500 la moglie, Damigella Trivulzio, volle che fosse edificato un convento, con annessa anche la Chiesa, intitolata in un primo momento a San Nicola da Tolentino. Venuto a mancare nel 1518 Francesco Torelli, la vedova continuò la costruzione dell’edificio e nel 1519 chiese a Papa Leone X che fossero chiamati a reggerlo i Frati Minori di San Francesco. Nel 1523 i lavori furono terminati: la chiesa fu intitolata a Maria Santissima delle Grazie. I frati minori rimasero fino al 1810; l’edificio fu adibito a distaccamento militare, in seguito divenne un’abitazione privata di famiglie signorili. I Salesiani lo acquistarono nel 1914 per farne una scuola agraria, ma vi poterono entrare solo l’11 novembre 1919 guidati da Don Piero Gullino. Nella “Scuola pratica di agricoltura” gli alunni erano 18 e tre i corsi professionali ai quali si aggiunsero nel 1938 quelli di prima e seconda tecnica, riconosciuti ufficialmente dal Ministero nel 1939.

Castello di Montechiarugolo

L’attuale struttura, costruita sui resti di un vecchio nucleo duecentesco distrutto nel 1313, mostra l’impronta quattrocentesca conferitagli da Guido Torelli, condottiero dei Visconti e insignito del feudo di Montechiarugolo nel 1406. Successivamente, nel corso del Cinquecento, quando il castello venne vissuto da illustri ospiti come Papa Paolo III e il re di Francia Francesco IPomponio Torelli, umanista e letterato, gli diede nuovo splendore chiamandovi artisti e pittori dell’epoca.

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1482 – Guido Torelli di Montechiarugolo occupa Montecchio; durante la sua dominazione si ha l’episodio della Madonna dell’Olmo. Dopo aver subito dal 1482 al 1486 l’occupazione dei Torelli di Montechiarugolo, Montecchio venne strenuamente e in ogni sede rivendicato dal Comune di Parma per tutto il primo ventennio del Cinquecento. I motivi sarebbero da ricercare nella prosperità del centro per la presenza di ricche borgate che lo facevano assomigliare, secondo gli storici del cinquecento, a una piccola città.

L’ORATORIO DEL ROMITO

Edificato in collegamento alla fortezza di Montechiarugolo e del Convento di Santa Maria delle Grazie (ora Santa Fenicola di propriet� privata) sorgeva adiacente ad un rifugio destinato ad un romito (termine derivante dalla deformazione della parola eremita, intesa come religioso; in questo caso si trattava di frate un francescano che viveva solitario in luogo remoto ed isolato dal resto dei suoi confratelli) che, oltre a traghettare i viandanti da una sponda all’altra del torrente Enza, aveva cura del luogo sacro e del tratto di bosco limitrofo.
La devozione popolare per l’immagine della Vergine, ivi conservata, ne fece ben presto un luogo di culto ed un centro di pellegrinaggio conosciuto anche in territori al di fuori dei confini del contado.

Con la fine dell’800 i programmi di opere pubbliche, la costruzione (dal 1895) del ponte sull’Enza e della nuova strada per montechiarugolo. La Contea di Montechiarugolo fu un piccolo stato sovrano dell’Italia del nord che esistette dal 1456 al 1612. Includeva nei propri domini anche la signoria del feudo di Casei Gerola.

Esso si originò dalla divisione della Contea di Guastalla operata tra il Conte Cristoforo Torelli ed il fratello Pietro Guido I Torelli, che divenne primo Conte di Montechiarugolo. Il titolo venne mantenuto dalla famiglia Torelli per tutta la sua storia nei secoli seguenti sino al 1612 quando, all’estinzione del ramo della famiglia, essa venne annessa dal Duca di Parma Ranuccio I Farnese.

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occupazione francese (1500-1504)

Battaglia di Montechiarugolo del 4 ottobre 1796

Dal Modellino ricostruito nel palazzo civico del comune di Montechiarugolo

Dal Modellino ricostruito nel palazzo civico del comune di Montechiarugolo

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1897 – Si costruisce il ponte sul torrente Enza.
1901 – Si realizza la ferrovia a vapore Parma – Montecchio.  Viene aperta la tranvia a vapore ParmaMontecchio Intanto, mentre a Reggio si discuteva, nella vicina Parma si passava rapidamente ai fatti , avvicinando così agli interessi della città ducale al popoloso comune reggiano (anche se poi la linea ebbe vita breve, in quanto fu soppressa già nel 1934).

Nel castello di Montechiarugolo,fu ubicato Il campo per gli internati, tutti prigionieri stranieri. Era stato aperto nell’estate del 1940 per essere chiuso , all’indomani dell’8 settembre 1943. La vicenda di Montechiarugolo si concluse con l’arresto del direttore, di agenti e degli internati rimasti.