STRACCIVENDOLO
Lo Straccivendolo è quella persona che con la propria bicicletta se ne va per le strade a raccogliere stracci vecchi e usati per poi rivenderli. Una professione sviluppata nel periodo del secondo dopoguerra, anni 1950, in una località romagnola denominata Gambettola. Allo straccivendolo è stato dedicato un monumento in una piazzetta del Comune di Gambettola.
Ul strascee passava di frazione in frazione, con un carretto trainato da un asinello, e raccoglieva di tutto; rottami, stracci, ossa, e altro, materiali che poi a sua volta rivendeva ai laboratori che li trasformavano in beni di consumo. Sovente raccoglieva anche pelli di animali, specialmente dei conigli, e delle talpe. Anche la pelliccia di questo roditore un tempo veniva utilizzata per fare berretti o altro. La cattura e la preparazione delle pelli era compito principalmente dei ragazzi, che le catturavano ponendo delle trappole nei cunicoli che le talpe scavavano nel terreno. Raccoglieva il cartone : quando ero piccolo di fronte a casa mia nel quartiere Cristo a Parma vi era il Sig. Bandini,un uomo alto, vestiva con un camice lungo.Una persona semplice che raccoglieva e rivendeva la carta ed il cartone,a Parma vi era un raccoglitore in borgo delle colonne,ti pesava la carta e ti pagava subito,oppure in una laterale di via Venezia vi era la cartiera mossa dalle acque di un ruscello.Con questo mestiere,sicuramente con gran fatica si riusciva a vivere. Altri simpatici personaggi animavano le vie erano gli strilloni dei giornali; gli ombrellai con il loro caratteristico modo di farsi notare.In certe stagioni passavano con il loro caratteristico triciclo i gelatai. A metà degli anni ’60, fanno la loro comparsa i sacchi neri della spazzatura: anch’essi di plastica. Prima, non ce n’era mai stato bisogno.Tutto era in bottiglie di vetro, si pagava la cauzione al primo acquisto con possibilità di riscatto. Poi è arrivata la plastica con la moda del consumo sfrenato.
Oggi i rifiuti sono solamente un costo, un lusso, un prezzo pagato senza fiatare per mantenere il consumismo.