Varvilla di Valerio Gnesini
Un documentario che racconta la storia della cooperativa “La Valle dei Cavalieri”
“Yo”alias Giuseppe Bragazzi
Poveri ma contenti
io leggio poco, uno deve leggere per sapere.
Davvero la sera che non ti aspetti! E’ “Varvilla”, il lungometraggio del regista Valerio Gnesini, che ha portato alla ribalta una figura bibbianese vivente “Yo” alias Giuseppe Bragazzi che ha saputo incarnare inconsapevolmente, ma magnificamente, una figura bibbianese nata nel lontano 1922 dalla fervida mente del bibbianese Emilio Franceschetti (classe 1892 – 1970+) ovverosia il “Mingone da bibbiano” che con il suo “talliano” riusciva sempre a strappare i sorrisi per poi lasciare, però, un fondo di riflessione saggia della vita vissuta. Non vi è dubbio che il celebre regista Fellini lo avrebbe voluto con sé nel suo film “Amarcord” tanta è la sua naturalezza nel narrare le sue idee sul mondo. Certamente a questo personaggio verrà dato l’incarico di portare, in lungo ed in largo, dalla Francia al Giappone fino ad arrivare nella lontanissima Australia, quel invisibile puntino umano chiamato “Succiso Nuovo” e con esso anche la nostra comunità bibbianese. Certamente questo lo ha saputo capire l’intuito del regista di “Varvilla” che ha avuto il merito di aver compreso ciò che incredibilmente gli è capitato tra le mani. Una brillante rappresentazione di una micro-comunità di vera reggianità montanara che tramite Yo” è stata capace di stupirci con quei veri monologhi di vita vissuta che è estrema sintesi del nostro recentissimo passato e dove davvero, ognuno di noi, vorrebbe assolutamente tornare. Là dove i ruoli sociali non erano spinti, come oggi, in quella esasperazione che stà lasciando oggi dietro di sé tante vittime inconsapevoli perché in fondo, come dice “Yo” ex pastore in pensione orfano in giovane età ci dice candidamente: “Per la politica io non valgo niente, niente, niente. Leggere, io leggio poco, uno deve leggere per sapere”. Davvero in questa affermazione ci stà tutta la verità di una società occidentale che ha smesso di credere nei valori del Sapere ed ognuno di noi si è barricato in quella sorta di superbia che ci fa credere di aver capito il Tutto. Auspichiamo davvero un ritorno all’umiltà di cui Yo ci ha dato grande prova. Ed è allora che si compirà quella bellissima immagine, in chiusura del film, in cui il bambino corre a ritroso all’interno di quella porta morta per indicarci che di là ci stà la vera verità della vita ovvero la serenità delle cose semplici in cui tutti, ognuno nel proprio ruolo e secondo i propri talenti che il Destino ci ha donato, contribuisce a perpetrare il bello della nostra esistenza umana e testimoniarci quello che Diogene andava cercando: il senso della vita. Varvilla di Valerio Gnesini
Da You tube legacoopcultura
Un documentario che racconta la storia della cooperativa “La Valle dei Cavalieri” di Succiso, a due ore di distanza da Reggio Emilia e a mille metri d’altezza. Un esempio unico, in Italia, di cooperativa di comunità, utile per impedire lo spopolamento dei piccoli paesi.
Giangiacomo Papotti
27-02-2016